Escludendo "la preistoria" del pattinaggio, nessuno era mai riuscito ad ottenere 2 ori e 2 argenti e chi ci riuscirà?
Plushenko a Sochi non è andato solo per partecipare come un vecchietto. Nella gara a squadre la vittoria della Russia deve a lui ben 19 punti. Plushenko si presenta alle Olimpiadi di Sochi da protagonista e non solo per il nome celebre, non solo perché è amato dal pubblico di tutto il mondo, ma perché continua a stare ai massimi livelli. Una macchina da competizione!
La mattina del Free Program, nonostante l'assenza dei suoi più temibili avversari, Evgeni si allena con l'intenzione di presentare tutti gli elementi complessi pianificati, in particolare i due quadrupli, ma, alla fine dell'allenamento, racconta Evgeni stesso, Mishin sorprendentemente, gli dice che un programma non pretenzioso avrebbe comunque raggiunto lo scopo. Dopo lo SP la Russia infatti aveva già un buon margine di vantaggio sulle altre squadre. Motivo per cui Plushenko non esegue elementi inizialmente programmati. Evgeni inoltre afferma di aver avvertito, dopo il quadruplo e i due tripli, dolore alla schiena quindi, per non rischiare, non ha saltato i successivi salti tripli usciti invece solo doppi. Ma il problema non è grave e non c'è di che preoccuparsi perché, continua, ha intenzione di prendere parte alla gara individuale.
Questa mattina ore 10.00 infatti al termine del Meeting dei Team Leaders giunge l'ufficialità della sua partecipazione. Niente certificato medico quindi, come Yagudin e tanti altri avevano predetto. Se Plushenko non sarà in grado di partecipare, la Russia non avrà nessun altro rappresentante maschile. Evgeni deve reggere e reggerà!! Si, perché la sua forma fisica ha dell'incredibile. Tiene perfettamente 4 minuti e mezzo di programma e si permette di esplodere, e di farci esplodere, nel finale sull'Adagio di Albinoni in un pezzo di pura emozione dove finalmente riusciamo a rilassarci e a farci rapire dalla nostalgia nell'ascoltare queste musiche. Plushenko in versione economica riesce così a battere Reynolds in grado di eseguire 3 quadrupli e Machida incapace di non sbagliare troppo.
Finalmente al Kiss&cry appare il suo sorriso rilassato e anche quello di Mishin e David, mentre l'Iceberg Palace si scatena. Un sorriso dolce che lo accompagna durante la premiazione sul podio di casa sua. Un sorriso che forse resta impresso anche negli occhi e nel cuore di tutti, perfino dei suoi detrattori che, forse per la prima volta, in un momento d'illuminazione si rendono conto della realtà: Plushenko ha tanti anni più degli altri, è figlio di un altro sistema di punteggio, ma è ancora lì sul podio con un oro al collo, contro tutto e contro tutti. Come non arrendersi all'evidenza? Perché insistere? Questo vecchietto è stato in grado di battere il campione del mondo con tutte le sue meravigliose coreografie, i suoi fili profondi e le sue famigerate transitions. Perché lui si ha la testa del campione. Ha affrontato di tutto. Quanti pensavano non potesse avvicinarsi al podio!! Ora, come ha detto Margaglio, nessuno pensi che Plushenko venderà la pelle a poco prezzo. E chi mai l'ha pensato? Non noi che lo conosciamo. Hanno fatto tutti "i conti senza l'oste". Escludere totalmente Plushenko dal podio? Che assurdità! Anche se lui ha sempre affermato che un terzo, quarto e quinto posto all'individuale sarebbe accettabile, a causa delle sue tante difficoltà.
Succeda quel che succeda, non importa. Plushenko è leggenda. E per noi è un privilegio esserne i testimoni. Potremo dire: io l'ho visto!
Come sottolineato da Silvia Fontana e Danilo Freri, Plushenko ha affermato di essere unico, ma non con presunzione, solo con consapevolezza di sé. Questo oro ha un valore unico che nessun altro potrà riproporre perché vinto da un pattinatore che, non solo dal 1998 per 16 anni è sempre stato ai massimi livelli, ma che, soprattutto, lo è stato durante la trasformazione del sistema di punteggio.
E non è escluso che possa prendere parte ad una quinta Olimpiade.
Per ora ci piace chiudere con una frase rubata alla televisione detta da qualcuno: pattino male e danzo anche peggio, ma vivo di emozioni e il pattinaggio artistico, soprattutto a 5 cerchi, riesce a darmene tante. La musica ti entra nelle vene, mi perdo in contemplazione del talento e dei colori. Le coreografie e l'interpretazione ti trasportano nella direzione del sole e dell'arte. Veder pattinare Plushenko: un privilegio. Veder sbocciare la Lipnitskaya: un piacere. Tifare per la Kostner: un sentimento istintivo anche se l'arte va ammirata, contemplata e tifare è un verbo molto lontano da tutto ciò. Il pattinaggio meglio goderselo e lasciarsi emozionare.
Risultati: http://www.isuresults.com/results/owg2014/SEG010.HTM
Video: http://video.yandex.ua/users/larisaobmen/view/126/?ncrnd=7103
Fonte: http://evgeni-plushenko.com/forum/viewtopic.php?f=19&t=362&start=30