Alla sua seconda edizione il Florence Ice Gala dimostra di aver fatto i compiti. Il ghiaccio quest’anno è all’altezza degli ospiti presenti. Indubbio il merito di aver organizzato uno dei pochi spettacoli in Italia dove poter ammirare campioni di altissimo livello. Al netto di problemi di public relation, si imbatte in una spettacolare scelta di programmi da parte dei pattinatori di punta.
Incredibile infatti il
coinvolgimento creato da Ivan Righini e da Valentina Marchei con Ondrej
Hotarek! Carolina, che dire? Una poesia come sempre… Aliona Savchenko e Bruno
Massot reduci dalla medaglia olimpica hanno fatto capire che, con loro in
pista, si saliva ad un altro livello.
Serafima Sakhanovich da
parte sua ha lasciato intendere che in Russia non si scherza. I ragazzi di
Lorenzo Magri, presentissimo in pista anche per il camp, hanno fatto la loro
egregia figura. Semplicemente emozionante nonostante i suoi 15 anni, Daniel
Grassl ha riscosso il solito meritato successo esibendosi anche alla fine degli
show nei tentativi di replicare il suo quadruplo lutz.
A completare il tutto i
ragazzi de pattinaggio a rotelle tra cui Pierluca Tocco. New entry dell’edizione il coro The
Pilgrims Gospel.
Parlando di scelta di
programmi, statisticamente il programma di Plushenko più amato dai suoi fan è
Tributo a Nijinsky. Purtroppo per anni lui non ha più voluto saperne. Avendolo
però appena riproposto nei recenti spettacoli in Giappone, la speranza che lo
proponesse anche a Firenze era molta. Dita incrociate quindi fino al suo
ingresso sul ghiaccio. Plushenko entra in pista e la voce di Signorini che lo
presenta non si ode più. Poi cala il silenzio. Evgeni, in splendida forma,
magrissimo e con lo sguardo sicuro di sé fissa magnetico il pubblico, poi si
prepara con le braccia sopra la testa nella posizione tipica…. Non osiamo
crederci. Così pare. Quando partono le prime note arriva la conferma: si tratta
proprio di Tributo a Nijinsky. E’ una grandissima emozione! Non è il Plushenko
del 2004 e anche la coreografia è semplificata. Ma…. Le parole hanno un limite.
La sua interpretazione travolge il pubblico. La maturità artistica di Evgeni è
cresciuta e alla fine del programma il Forum semplicemente esplode. Tutti in
piedi nessuno escluso. Persone con le lacrime agli occhi. Lo Zar c’era! Ha
avuto dal primo secondo il pubblico nelle sue mani. La certezza che quel
programma avrebbe colpito nel segno gli ha regalato una sicurezza, un carisma
oltre quello abituale che, con tutto il rispetto per i grandi pattinatori del
momento, non ha paragoni e mai ne avrà. Lo stesso Yuzuru Hanyu ha pianto vedendo pattinare Plushenko. E questo nonostante l’assenza dei suoi mitici
quadrupli. L’unica delusione è stata rivederlo nelle registrazioni video.
Assolutamente non rendono l’idea!! Evgeni ha scaldato il pubblico che da lì in
poi si fa coinvolgere, applaude e si alza anche per altri pattinatori. Lo Zar
nella seconda parte dello spettacolo ripropone il programma olimpico Tango
Amore con tanto di encore.
Il giorno dopo, la sua
esibizione, non limpida come quella del sabato, scatena comunque la solita
standing ovation e non certo per la musica pur coinvolgente o per i quadrupli
assenti, ma per la sua abituale interpretazione. Plushenko sul ghiaccio non si
discute!!
Il nostro sogno di vedere
dal vivo Tributo a Nijinsky si è esaudito.
Grazie a Florence Ice Gala
per averci fatto rivedere lo Zar perché, come si usa dire, hanno buttato via lo
stampo di quelli come lui.
Tributo a Nijinsky con standing ovation
Tango Amore
Encore Tango Amore
Foto da "Aperitivo coi campioni" di Sabrina Cotrupi
I nostri video dell'evento: https://www.youtube.com/watch?v=Vbc1YYrf7QA&list=PLFyz_cr8X4ASPc0rdgyAHEx67at3vkZi4
Grazie per il reportage, Consuelo. Sono felice che Evgeni abbia deciso di riproporre il suo bellissimo programma "Tribute to Nijinsky"! Certo non è più lo stesso del 2004 ma la coreografia resta una delle più belle mai viste. E Plushy è sempre emozionante!
RispondiEliminaL'INTRAMONTABILE PLUSHENKO,questa è la definizionexdescrivere ciò a cui ho potuto assistere in questo show,è vero sono passati più di una decina d'anni e più di altrettanti interventi chirurgici da quando lo zar presentava tribute to Nijinsky al massimo delle sue potenzialità,ma devo dire che come sottolineava anche Consuelo,se da una parte la potenzialità tecnica è stata minore dall'altra la potenzialità artistica é maturata ulteriormente rendendo il programma emozionalmente pieno dall inizio alla fine.non penso che ci sia stato qualcuno là dentro che sia riuscito a staccare lo sguardo su di lui in quei 4minuti,e questo è quello che in verità Lui riesce a fare da sempre,ma riuscire a farlo ancora oggi e ancora così riproponendo il suo cavallo di battaglia dei tempi d oro non era una sfida facile,riuscire ad emozionare in quel modo dai semplici spettatori ai campioni di oggi è un opera d arte che solo un intramontabile Zar può compiere.Grazie Evgeny grazie ancora....
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